Sei sempre tu ad essere punto dalle zanzare? Ecco la ragione scientifica sorprendente

Quasi tutti, almeno una volta nella vita, si sono domandati per quale motivo alcune persone sembrano essere bersagli preferiti dalle zanzare mentre altre vengono puntualmente ignorate. Questo fenomeno, oltre a essere fonte di fastidio, solleva curiosità dal punto di vista scientifico, visto che la selettività delle zanzare dipende da una serie di fattori biologici e biochimici ben identificabili. Comprendere le ragioni per cui si è più esposti può aiutare a ridurre il rischio di essere punti e a convivere meglio con questi insetti tanto fastidiosi quanto affascinanti dal punto di vista evolutivo.

Il ruolo della respirazione e della chimica corporea

Il primo e forse più importante fattore che guida le zanzare verso una persona piuttosto che un’altra è legato all’anidride carbonica emessa durante la respirazione. Le femmine, uniche a pungere per nutrire le proprie uova, possiedono speciali recettori in grado di “fiutare” la CO2 e localizzare facilmente la loro prossima vittima anche a decine di metri di distanza. Chi produce una maggior quantità di CO2, quindi soggetti in sovrappeso o che svolgono attività fisica intensa, risulta essere un richiamo naturale per questi insetti.

Non meno importante il profilo odoroso individuale, determinato soprattutto da sostanze emesse con il sudore come acido lattico, acido urico e ammoniaca. Dopo uno sforzo fisico, l’aumento di queste sostanze sulla pelle aumenta l’attrattività verso le zanzare. Anche l’odore naturale della pelle, influenzato da genetica, abitudini alimentari e livello di igiene, può renderci più o meno appetibili.

Fattori genetici: sangue, pelle e colore dei vestiti

Esistono anche motivi genetici che spiegano perché alcune persone siano sistematicamente prese di mira. Il gruppo sanguigno riveste un ruolo sorprendente: secondo diversi studi, le zanzare mostrano una netta preferenza per gli individui dal gruppo 0 rispetto a quelli appartenenti ai gruppi A, B o AB. La causa sembra essere riconducibile a minuscole tracce di sostanze emesse dalla pelle, collegate ai gruppi sanguigni, che le zanzare avvertono con i loro recettori ultrasensibili.

Anche la pelle chiara e la presenza di numerosi capillari superficiali contribuiscono ad aumentare la probabilità di essere punti. Le persone con queste caratteristiche presentano una temperatura corporea leggermente superiore e un afflusso sanguigno più visibile, condizioni che, associate ai segnali termici, diventano particolarmente attraenti per le zanzare.

Altri fattori insospettabili? Il colore dei vestiti influisce notevolmente sull’appeal verso questi insetti. Studi pubblicati sulle principali riviste di settore dimostrano come le zanzare siano particolarmente attratte dai colori scuri e dai toni rossi, grigi e blu, mentre vengono maggiormente ignorati i colori come verde, kaki e giallo. Questa preferenza è dovuta alla modalità con cui la loro vista percepisce le lunghezze d’onda emesse dagli oggetti e dalla pelle umana, a differenza dell’occhio umano.

Altre condizioni che aumentano il rischio di puntura

La vita quotidiana e alcune abitudini incidono anch’esse sull’attrattività verso le zanzare. Ad esempio, il consumo di alcol causa un aumento del calore e della sudorazione corporea ma anche l’emissione attraverso la pelle di sostanze come etanolo, metanolo e acetone, tutti composti “graditi” alle zanzare. In particolare, la birra pare avere un effetto amplificato: bastano pochi sorsi per aumentare significativamente la probabilità di essere punti.

Anche condizioni fisiologiche come la gravidanza aumentano la produzione di anidride carbonica e la temperatura cutanea, rendendo le donne incinte più vulnerabili agli attacchi delle zanzare.

Non bisogna trascurare inoltre il ruolo delle radiazioni infrarosse. Recenti studi hanno evidenziato come le zanzare, oltre a seguire le tracce chimiche e olfattive, siano particolarmente sensibili al calore emesso attraverso l’infrarosso dalla pelle umana. Questo consente loro di individuare con precisione millimetrica il punto più adatto da colpire, specialmente a breve distanza. Tali capacità sono favorite dalla presenza sulla loro testa di recettori specifici per le radiazioni termiche, un adattamento evolutivo che li rende eccezionalmente efficaci nella caccia.

Differenze tra specie e soluzioni pratiche

Non tutte le zanzare però si comportano allo stesso modo: alcune specie prediligono l’uomo in modo quasi esclusivo, altre sono più attratte da animali domestici o selvatici. Tra le specie più aggressive nei confronti dell’uomo si annoverano l’Aedes albopictus (zanzara tigre) e l’Anopheles, entrambe pericolose anche per la possibile trasmissione di malattie. In una prospettiva più ampia, lo studio del comportamento delle zanzare e delle cause che ne determinano la selettività riveste un ruolo cruciale anche in campo epidemiologico, vista l’importanza di questi insetti nella diffusione di patogeni come il virus della dengue o la malaria.

Cosa si può fare per rendersi meno appetibili? Ecco alcune azioni efficaci:

  • Evitare indumenti scuri, soprattutto in estate o in zone ad alta densità di zanzare.
  • Ridurre l’attività fisica intensa nelle ore cruciali del crepuscolo, quando le zanzare sono più attive.
  • Mantenere una buona igiene personale per ridurre la presenza di sudore sulla pelle.
  • Limitare il consumo di alcol, in particolare birra, specialmente prima di soggiornare all’aperto.
  • Utilizzare repellenti dermici validati scientificamente e zanzariere per proteggersi dagli insetti.

Al di là del disagio personale, cercare di capire cosa rende alcuni individui più vulnerabili alle punture delle zanzare permette anche di approfondire il complesso rapporto tra fisiologia umana, comportamenti individuali e adattamenti evolutivi degli insetti. Le conoscenze maturate negli ultimi anni in entomologia confermano come la nostra suscettibilità alle zanzare non sia legata a un unico fattore, bensì a una costellazione di elementi che vanno dalla genetica all’ambiente, passando per abitudini e scelte quotidiane.

In conclusione, se sei sempre tu a essere punto, la colpa non è solo della tua sfortuna: la prossima volta che ti ritroii alle prese con il prurito, pensa che sono fattori scientifici ben precisi quelli che decidono il destino della tua pelle… e che conoscere questi meccanismi può aiutarti ad avere finalmente la meglio sugli insetti più odiati dell’estate.

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