Quali sono gli esami del sangue di controllo di routine? Ecco la lista

Quando si parla di esami del sangue di controllo di routine, ci si riferisce a quell’insieme di analisi che i medici consigliano di svolgere periodicamente per monitorare lo stato di salute generale e intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Questi esami hanno lo scopo di evidenziare eventuali alterazioni silenti, carenze nutrizionali o la presenza di patologie in fase iniziale, permettendo così una prevenzione efficace.

Nel panorama italiano, il check-up di routine si configura come un vero e proprio strumento di screening, spesso inserito nei programmi di prevenzione eseguiti presso studi medici e laboratori analisi.

Analisi Ematologiche: il ruolo dell’Emocromo

L’emocromo completo con formula è l’esame cardine per iniziare qualsiasi controllo di routine. L’analisi ematologica consente di valutare quantità e caratteristiche di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Attraverso questo test il medico può rilevare condizioni come anemia, leucemie, infezioni e disturbi della coagulazione. Tra i valori chiave si includono:

  • Emoglobina e ematocrito, utili per valutare la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue
  • Conteggio delle cellule ematiche (globuli rossi, bianchi, piastrine)
  • Formula leucocitaria (suddivisione percentuale delle varie classi di globuli bianchi)
  • L’emocromo offre una panoramica fondamentale sia per la diagnosi di patologie ematologiche, sia per il monitoraggio di trattamenti e terapie.

    Indici di infiammazione e analisi aggiuntive

    Al di là dell’emocromo, altri esami aiutano a identificare la presenza di stati infiammatori o infezioni, sia acute che croniche. I principali sono:

  • VES (Velocità di eritrosedimentazione): indica la velocità con cui i globuli rossi si depositano in una provetta. Una VES alta può segnalare infiammazione, infezioni o processi autoimmuni.
  • Proteina C reattiva (PCR): cresce rapidamente in caso di infiammazioni acute; valori alterati possono essere spia di malattie in atto.
  • Questi parametri sono spesso integrati da elettroforesi proteica e dosaggio delle proteine totali, utili per indagare sulle proteine plasmatiche e valutare situazioni di infiammazione cronica o patologie del sistema immunitario.

    Esami metabolici, funzionalità di organo e screening delle malattie croniche

    Un check-up completo di routine include anche esami utili a valutare il metabolismo e la funzionalità di organi vitali. Ecco i principali esami consigliati:

    Profilo lipidico

  • Colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL e trigliceridi: servono a monitorare il rischio cardiovascolare e valutare la qualità dei grassi circolanti.
  • Questi parametri consentono di identificare precocemente condizioni come l’ipercolesterolemia o la dislipidemia, principali fattori di rischio per infarto e ictus.

    Profilo glicemico

  • Glicemia a digiuno: verifica la concentrazione di glucosio nel sangue, consentendo la diagnosi di diabete, prediabete o ipoglicemia.
  • Emoglobina glicata (HbA1c), consigliata in soggetti a rischio, che fornisce informazioni sulla media dei valori glicemici degli ultimi tre mesi.
  • Funzionalità renale

  • Creatinina e azotemia: permettono di valutare l’efficienza dei reni, organi deputati all’eliminazione di scorie metaboliche.
  • Uricemia e acido urico: possono essere utili nella diagnosi di gotta o per il controllo delle patologie renali.
  • Funzionalità epatica

  • Transaminasi (AST, ALT), gamma-glutamiltranspeptidasi (GGT), bilirubina totale e frazionata, fosfatasi alcalina: esami che verificano lo stato di fegato e vie biliari.
  • Alterazioni nei valori delle transaminasi e della bilirubina possono suggerire danni epatici causati da infezioni, farmaci o abuso di alcol.

    Elettroliti e sostanze minerali

  • Sodio, potassio, cloro: fondamentali per l’equilibrio idro-elettrolitico, la salute muscolare e la funzionalità cardiaca.
  • Altri esami di routine e frequenza dei controlli

    In base all’età, alle condizioni cliniche e ai fattori di rischio individuali, il medico può ampliare la lista degli esami di routine introducendo altri parametri, fra cui:

  • Ormoni tiroidei (TSH, FT3, FT4): utili per diagnosticare ipo o ipertiroidismo.
  • Lattato deidrogenasi (LDH), gamma GT e altri enzimi utili per lo studio approfondito della funzionalità epatica o muscolare.
  • Esame completo delle urine: importante per la valutazione della funzione renale e per l’individuazione di infezioni urinarie o patologie sistemiche.
  • In casi selezionati, analisi delle feci per la diagnosi di patologie dell’apparato gastrointestinale o la ricerca del sangue occulto.
  • La frequenza con cui effettuare questi controlli dipende da età, stile di vita, familiarità per malattie e presenza di sintomi. Di norma, soggetti adulti sani possono ripetere gli esami ogni 1-2 anni; in presenza di patologie croniche, rischi cardiovascolari o altro, il medico può consigliare controlli più ravvicinati. Per bambini e adolescenti, l’esecuzione di analisi periodiche non è generalmente necessaria, a meno che sintomi o segnalazioni del pediatra richiedano approfondimenti specifici.

    L’utilità degli esami di routine si manifesta anche nella prevenzione di eventi acuti, nella diagnosi precoce di malattie silenti e nell’impostazione di itinerari terapeutici personalizzati. Consentono inoltre di monitorare gli effetti di farmaci o integratori e di tenere sotto controllo parametri che possono subire modifiche in seguito a cambiamenti dello stile di vita.

    La corretta interpretazione di risultati e la scelta dell’elenco di esami da eseguire restano di pertinenza del medico, che considererà storia clinica, fattori di rischio e sintomi riferiti dal paziente. In conclusione, un approccio consapevole alle analisi di routine si traduce in salute, benessere e qualità della vita, attraverso la diagnosi precoce e la prevenzione primaria delle principali patologie dell’adulto.

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